domenica 10 febbraio 2013

A volte ritornano


Alcuni candidati annunciano che - se eletti - la loro azione politica sarà rivolta all’abrogazione della legge del Parco della Costa Teatina. Nel farlo ripetono affermazioni già sentite due anni fa, e a cui abbiamo risposto in un documento che nessuno ci ha ancora contestato. Li invitiamo quindi al piccolo sforzo di leggerlo prima di dire altro. Ci sembra il minimo per chi si candida ad un ruolo così importante. Vogliamo anche informare chi avesse l’intenzione di votarli che - se eletti - rischiano di passare oziosamente gli anni di mandato, seduti però in una carrozza dorata.

Altri esponenti della loro stessa coalizione, di ben maggiore peso politico, anche se di idee altrettanto miopi, hanno infatti promesso con veemenza la stessa cosa negli ultimi dodici anni; non solo senza alcun esito ma anche senza presentare alcun atto formale.

Unica cosa positiva è il loro favore al piano di rigenerazione della Costa Teatina. Forse però non sanno che è stato fatto “nelle more della definizione del Parco Nazionale della Costa Teatina” e che prevede, tra l’altro, per la zona industriale di Punta Penna: “operazioni di delocalizzazione delle attività prossime al mare e di quelle ad alto rischio ambientale”. Un’intenzione in totale contrasto con gli iter autorizzativi in corso proprio in questi giorni.



Dossier Domande e Risposte ovvero le bugie hanno le gambe corte

Il Parco leopardato e le tartarughe in bicicletta