sabato 13 ottobre 2012

Ora Basta!





"79 giorni. Mancano solo 79 giorni al 31 dicembre, quando la Regione Abruzzo e i Comuni coinvolti dovranno presentare al Ministero una proposta completa di perimetrazione. Ma dopo undici anni trascorsi invano nulla ancora si muove. L'ennesimo fallimento della politica regionale è nelle parole del direttore generale del Ministero dell'Ambiente Renato Grimaldi: "Che cosa vogliamo fare, assessore, il Parco della Costa Teatina lo vogliamo istituire oppure lo vogliamo far nascere con il commissario ad acta? Fino ad oggi non c’è stato uno straccio di nuova proposta di perimetrazione e non mi risulta che il tavolo di concertazione sia stato riavviato. Il Parco Nazionale della Costa teatina rischia a questo punto di diventare davvero l’unico Parco nella storia italiana a nascere con il commissario. L’Abruzzo che si vanta di essere la regione verde dei parchi, non ci sta facendo una bella figura. Quindi, fate sapere qualcosa a questo ministero...".

Il Parco non è quello “ad isole” collegato da una pista ciclabile pensata come infrastruttura pagata e mantenuta con i soldi pubblici ma di servizio per investimenti privati: palazzacci, ville, alberghi e resort di lusso vista mare… E non è quello traforato per la corsa agli idrocarburi nell’Italia paradiso dei petrolieri: poco petrolio e poco gas, velenosi ma praticamente gratis.

Con il Parco nessuno potrà illudersi di fare affari sull'ex tracciato e nessuno potrà pensare di trivellare infischiandosene dei diritti e della salute degli abruzzesi: è questa – denunciamo con forza - la principale ragione che ha che ha riunito affaristi (e politici con loro sodali) di tutti i colori nel fronte anti-Parco.

Ci dicevano che il Parco sarebbe stato un impedimento alla crescita economica, oggi si comincia a riconoscere che la crescita è definitivamente dietro di noi. Ma neppure la lacerante crisi che gli abruzzesi stanno vivendo riesce spingere la classe politica regionale alla ricerca di risorse e risposte nuove per uscirne.

Mancano solo 79 giorni.

Sono passati undici anni e siamo ancora al punto di partenza, ma con un territorio molto più degradato. Parco e pista ciclabile sono solo spot pubblicitari per non fare niente; niente per i fiumi e per il mare che li riceve; niente per l'aria; niente per evitare ulteriori dissesti idrogeologici: si continua imperterriti a costruire laddove già si sa che arriverà il mare o l'acqua dei fiumi preparando futuri esborsi a danno della collettività per il vantaggio di pochi.

Mancano solo 79 giorni, il tempo è scaduto. La Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina invita la Regione ad attivarsi immediatamente per recuperare l'inerzia e la passività di questi undici anni, così da presentarsi preparati alla scadenza del 31 dicembre. L'Assessore Febbo si dimetta e passi la mano a qualcun'altro smettendola di contrastare l'incarico che gli è stato così malamente assegnato. Si convochi immediatamente il tavolo regionale esplicitamente richiesto dal dott. Grimaldi. I sindaci si facciano promotori in tutte le sedi istituzionali di iniziative che vadano in tale direzione, con la consapevolezza che tutto ciò che graviterà all'interno del parco potrà usufruire di finanziamenti, e di un marchio invidiabile. L'Unione Europea nel 2014 punterà diritto sull'ambiente, non per fede ambientalista, ma semplicemente per cercare di salvare il pianeta.

Siamo stufi di sentire fantasie e falsità.

Non vogliamo accettare passivamente riduzione di diritti e svendita dei beni comuni con la prospettiva di ritrovarci a breve comunque senza denaro ma anche senza nulla su cui contare. Non un bosco, una spiaggia, una sorgente, una strada, una scuola o un ospedale.

Vogliamo riprogettare un'economia che metta in primo piano il miglioramento della qualità della vita.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo sempre più forte a una classe politica che non sa guardare oltre il presente e gli interessi particolari: il futuro passa attraverso il modello sociale del Parco, attraverso la gestione sostenibile delle risorse locali per il benessere delle comunità. Il Parco rappresenta l'interesse collettivo che supera i confini temporali del presente e gli interessi elettorali di una politica incapace.

Il 31 dicembre saranno passati 4289 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 93/01 istitutiva del Parco. Un bambino con la stessa età oggi sarebbe già in quinta elementare. Quanto tempo è stato perso! Quante occasioni sono state buttate al vento!

Gli abruzzesi vogliono il Parco e non vogliono aspettare più. Dopo 4289 giorni la loro pazienza è finita".