Il giorno 15 febbraio 2012 è stato approvato dal Senato della Repubblica questo comma:
«1-bis. All’articolo 2, comma 3-bis, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, le parole: "30 settembre 2011" sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2012";»
Vuol dire semplicemente che i termini per l'istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina sono stati riaperti e spostati alla fine di quest'anno.In questi tempi in Parlamento gli emendamenti sono razionati: un po' al PDL, un po' al PD e un pochino all'UDC. Sono merce preziosa ed è difficile credere che ne sia stato speso uno per far contenti i cacciatori e qualche contadino.
E' invece una dichiarazione di guerra agli abruzzesi: togliere a tutti per far arricchire pochi.
Ci sarà da lavorare nei prossimi 10 mesi; per ora ecco il comunicato della Costituente a riguardo.
UNA PROROGA CHE CI LASCIA INTERDETTI E DELUSI. L'ISTITUZIONE DEL PARCO È UNA SPERANZA SOPRATTUTTO PER LE NUOVE GENERAZIONI, SENZA NEANCHE BISOGNO DI INVESTIMENTI LOCALI. QUESTA CLASSE POLITICA NON È DISPOSTA A CONCEDERE NEMMENO LA SPERANZA.
La Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina apprende con amarezza, sconcerto e delusione che il Parlamento, nel cosiddetto decreto mille proroghe, ha rinviato al 31 dicembre 2012 l’istituzione del Parco: questa incredibile nuova proroga danneggia profondamente la Costa Teatina e i suoi migliori progetti. Sono passati 12 anni dalla legge istitutiva del Parco, un tempo lunghissimo che non ha precedenti nella storia delle Aree Protette Italiane, e probabilmente europee e mondiali.
Siano di monito le forti parole espresse l'anno scorso dalla Chiesa Locale, che oggi facciamo nostre e torniamo a ripetere: "gli amministratori locali e regionali e tutti coloro che hanno a cuore le sorti del bene comune e del futuro della nostra terra, scelgano ciò che è moralmente doveroso e responsabile, rompendo presto ogni indugio: si completi il prima possibile l'istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina, si scaccino definitivamente interessi egoistici e falsamente rappresentativi, si abbia il coraggio di scelte forti e lungimiranti per la vita piena del nostro Abruzzo".
Il rinviare continuamente l'istituzione del Parco Nazionale è ancor più grave alla luce di tante minacce che incombono sull'integrità della Costa Teatina: industrie insalubri, piattaforme petrolifere, nuove cementificazione e altro. Colpire al cuore il futuro Parco e con esso le economie che ne trarrebbero innegabile vantaggio in questa crisi, non è accettabile. Il tempo che si sta perdendo sarà l'occasione per danneggiare l'integrità della Costa Teatina, un luogo amatissimo da tutti gli abruzzesi. Sarà per questo che il rinvio di una decisione attesa da tutti gli abruzzesi lungimiranti non l’ha firmata un deputato locale (si ricordino le retrograde posizioni contro l’area protetta espresse dal senatore Di Stefano) ma il senatore D'Alì, dalla lontana Sicilia.
Chiediamo a tutta la classe politica abruzzese di difendere la propria terra, e i veri interessi di chi li ha eletti, chiediamo che i parlamentari, i senatori, i sindaci, la provincia, con in testa la Regione si muovano con celerità e rispetto delle intelligenze. La proroga è deleteria, ma è comunque soltanto un rinvio. Restano dieci mesi per perseguire i veri interessi anche economici degli abruzzesi,. In questi dieci mesi politici e amministratori sono chiamati a porre in essere tutte le strategie possibili per salvaguardare la costa teatina e per predisporre ogni cosa in modo che a fine anno il Parco prenda finalmente vita, senza ulteriori indugi. Non ci piace, ma è soltanto una proroga e la politica locale ne tenga conto schierandosi finalmente compatta a difesa dei veri interessi degli abruzzesi. È l’unica strada per ridare speranza a un territorio oggi in grevissime difficoltà anche per le dissennate scelte del passato. Basta teatrini, basta menzogne. “Si abbia il coraggio di scelte forti e lungimiranti per la vita del nostro Abruzzo”.